ciao
361° è un invito a compiere un giro che una volta completato apra un nuovo spiraglio per compiere nuovi percorsi: un orizzonte generativo!✨
È stato molto interessante
vociare
vorace e
verace,
recepire
per percepire.
sussurri
di racconti,
diffusione
di pensieri,
frequenze
di frequentazioni.
ascoltare e parlare,
parlare e ascoltare:
danzare con le parole.
fiume di storie
flusso di coscienze,
c’è qualcosa di familiare
in questo chiacchierare.
abbiamo tutti bisogno
di dare voce
per fare luce,
alla ragione e al sentimento,
liberare dal tormento
condividere il divertimento.
dialoghi in costruzione
versi di conversazioni
onde di comunicazioni
attraversano bocche, orecchie e cuori.
in questo viaggio di linguaggio
passiamo dal vento al coraggio,
spostiamo l’equipaggio.
Ah che bello! Cercherò di tenere gli occhi aperti allora
per ora si, ma stiamo frequentando anche gli spazi al Foqus!
Ciao ragazzi! Bellissima iniziativa!! Mi sono appena unita al canale Telegram. È in sede centrale giusto?
Io sono al Foqus per cui purtroppo mi perdo tutte queste belle cose
È bellissimo vedere come persone che apparentemente non abbiano niente in comune, dal nulla si ritrovino e riscoprino portatori di principi comuni, ma anche come ognuno vada man mano sempre a tendere più la mano verso il prossimo.
Il mio sogno è che tutto ciò che sta accadendo ora continui per anni ed anni e possiamo far sì che ciò si avveri solamente se adesso iniziamo a piantare un seme per il futuro collettivo dell’accademia
Giorno dopo giorno il laboratorio diffuso si sta evolvendo. Ragazzi diversi che hanno intrapreso percorsi diversi continuano ad incontrarsi e contaminarsi a vicenda per rispondere all’urgenza collettiva che li accomuna. ✨
Quello che era un semplice corridoio è diventato uno spazio dedicato all’arte e a noi aspiranti artisti che attraversiamo l’accademia ogni giorno.
La CALL TO ARTIST è un ulteriore pretesto per poter dimostrare tutto l’amore che sentiamo per questo luogo. 🫂
Condividi con tutt3 una tua riflessione, una foto, o altro nei commenti!✨
Ci vediamo in Accademia!
ragazzi Jordan ci teneva a fare un regalo sulla polizia del laboratorio magari con qualche scritta sopra
sarebbe figo avere un profilo tipo Instagram dove vengono pubblicati i lavori dei ragazzi di qualsiasi indirizzo 💞siamo nello stesso luogo eppure non sappiamo cosa realizzano gli altri oltre i propri corsi
sarebbe figo avere un profilo tipo Instagram dove vengono pubblicati i lavori dei ragazzi di qualsiasi indirizzo 💞siamo nello stesso luogo eppure non sappiamo cosa realizzano gli altri oltre i propri corsi
Per me Abana è famiglia.
Ho conosciuto tante persone nel corso di tre anni, molte si sono allontanate, altre diventate parte della mia quotidianità. Le reputo la mia famiglia. Grazie a chi ha scambiato 4 chiacchiere con me alle macchinette, agli sconosciuti che mi insegnano sempre qualcosa di nuovo. Grazie perché ci siete sempre per me e per tutti.❤️🩹
Per me Abana è famiglia.
Ho conosciuto tante persone nel corso di tre anni, molte si sono allontanate, altre diventate parte della mia quotidianità. Le reputo la mia famiglia. Grazie a chi ha scambiato 4 chiacchiere con me alle macchinette, agli sconosciuti che mi insegnano sempre qualcosa di nuovo. Grazie perché ci siete sempre per me e per tutti.❤️🩹
“La comunità come motore dell’arte”
mia madre dice che secondo lei la comunità è: “Fare parte di un gruppo!!😁”
Comunità è remare tutti assieme controcorrente, facendosi l’uno lo scudo dell’altro
Far sì che l’essenza degli altri divieni anche un po’ la tua
scaldare e saldare, insieme pensare e ripensare; per stare insieme basterebbe tendere la mano 🌌
“la domanda ‘che cosa si può fare per stimolare il cambiamento?’ deve diventare ‘che cosa puoi fare tu?’. Stiamo parlando di umanità, nazioni, comunità, ma tutte si compongono di individui. E a meno che noi non facciamo qualcosa, la comunità non farà nulla. Una cosa che l’individuo può fare è integrarsi nella comunità, stare gomito a gomito, partecipare allo sforzo” (Zygmunt Bauman)
Comunità non vuol dire solo un gruppo di persone, ma anche una rete di relazione, che non distrugge l’individualità ma la legittima. Creare una collettività potrebbe farci raggiungere forse la liberta che non è fine a se stessa, ma deve essere condivisa la liberta è comunità.https://www.youtube.com/watch?v=cFIE0X2SA6k&ab_channel=BricioleFrancescaneedintorni
“Bits of Madness”
La comunità è quel luogo di accettazione e collaborazione,dove ogni individuo può esprimersi con la totale libertà senza ledere l’altro.
Quel luogo dove ognuno è libero di esprimere la follia che è intrinseca nelle radici,che,se accolta e condivisa senza pregiudizio,può portare a qualcosa di molto più grande.
Vivere insieme all’altro nel bene e nel male 🧘🏻♀️
secondo me la comunità è un costrutto sociale che può far solo che bene a noi, possiamo dire di esser sempre stati degli animali sociali, abbiamo bisogno dell’interazione, del coinvolgimento, dell’ascolto, dell’aiutare o esser aiutati e credo che la comunità sia e serva proprio a questo, un modo per sentirsi sempre più connessi con il prossimo e di conseguenza, vivere in un clima sociale per nulla ostile e freddo costruito da muri e barriere, ma in un clima caldo, accogliente e generoso.
Quel posto dove riesci a essere te stess*, riesci ad essere felice, triste, arrabbiato liberamente.
Comunità = Libertà 🐝
Mettersi in ascolto dell’altrə, condividere, comprendere, fare rete 🫶
https://www.instagram.com/p/Co0MwJmPzt0/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
Questo progetto mi ha messo in crisi.
Quando mi è stato chiesto se fossi la crisi l’unica risposta plausibile nella mia mente era “si.”, ma effettivamente, non so perché.
E onestamente questo dubbio mi sta devastando.
Forse siamo la crisi perché abbiamo deciso di non adeguarci, di discutere anche quando non è necessario e di prenderci un posto che dovrebbe essere nostro, ma nella realtà dei fatti non lo è mica tanto.
Forse siamo la crisi perché ne creiamo una, ma non economica come le generazioni precedenti, piuttosto morale. Mettiamo in discussione così tante cose che mandiamo in crisi il sistema, dubitando di tutto ciò che ci è stato insegnato. Cerchiamo di rimediare a delle responsabilità non nostre, e questo forse ci manda di conseguenza in crisi.
O forse, siamo la crisi perché subiamo una società che non è nostra, che dobbiamo cercare di abbracciare e guidare nonostante ci venga strappata di forza dalle braccia e trascinata giù chissà dove.
Forse siamo la crisi perché qualcosa ci opprime, ed è un qualcosa di indefinito e possente che ha nomi e facce, ma che potenzialmente esisterebbe anche senza queste ultime.
La crisi per me è una rottura, una crepa netta e profonda, che può talvolta essere riparata, talvolta no.
La crisi è attiva, crea disagio, separa cose e persone, sia nel bene che nel male. Divide, allontana, è la prima crepa della Rift Valley. Un inizio. Un primo passo verso un viaggio forse infinito.
Ma nel momento in cui un qualcosa è crisi, è anche passivo: è crisi perché ce l’hanno fatto diventare insomma. La prima crepa della Rift Valley non si è certo creata da sola, senza motivo, così per gioco. Dunque crisi è anche stare fermx, immobilx, con la bocca serrata e gli occhi spalancati mentre tutto il mondo ti travolge e ti sbatte con le spalle al muro.
La crisi è tutto e niente.
Noi siamo tutto e niente.
Noi siamo la crisi.
Io, sono la crisi.
ieri mattina 🗣️
Penso che siamo tutti sulla stessa barca, dovremmo aiutarci sopprattutto la, dove entriamo tutti quanti nella crisi.
Prendiamoci per mano e contribuiamo al benessere di questa istituzione creativa,
vale a dire, le cose belle della vita sono quelle che si condividono!
sono la crisi, e mi hanno sempre fatto credere che fosse una cosa negativa, da evitare.
che fosse meglio scegliere testa o croce, perché era più sicuro.
ho sempre pensato che viversi le cose, nel mezzo, darsi la possibilità di cambiare, di essere incoerenti, fosse la scelta non scelta che volevo fare. Ed eccomi qui, finalmente all’accademia di belle arti, a vivere una crisi, ad essere la crisi, dubitando sempre e impauritə a volte, ma mai stata così convinta come ora di stare nel posto giusto al momento giusto❤️.
È assolutamente sufficente, siamo tutti numeri dentro un sistema alla fine della fiera, moriremo tutti, l’arte non ha scopo, serve a distrarci dal fatto che stiamo tutti morendo. Mannaggia alla Shoah.
oggi sul corridoio del secondo piano ho visto una cosa mai vista in Accademia: uno spazio accogliente pieno di gente
Non è per niente sufficiente
Anche tu sei la crisi?
Condividi con tuttɜ nei commenti le tue riflessioni, immagini e pensieri🎆
Il bello della crisi è che anche se ti sembra di esserci solo tu in realtà lo ci sono tutti, ed (in)consapevolmente ci aiutiamo l’un l’altro ad uscirne già solo standoci collettivamente
Il mondo è bello perché ci si aiuta
questa domanda ha amplificato la crisi!✨
Siamo nani su spalle di giganti
❤️
E tutto ciò si potenzia proprio nella collettività
Normalizzare la crisi è la chiave: capire che non è una cosa sbagliata da evitare…che serve per migliorare noi stessi, per migliorare nella collettività…diventare consapevoli e accettare la crisi, è uno dei primi passi per la nostra crescita personale, mentalmente, moralmente e nel pratico
ciao ❤️ qualcuno ha dei contenitori (es: barattoli di pomodoro)? ci servono per fare dei posaceneri
Hegel diceva che il conflitto è la molla propulsiva del cambiamento, e se fosse così anche per la crisi? Un momento di crisi può portare ad un cambiamento più grande?
un momento di crisi è sempre un’opportunità
Accettare la crisi è un atto di consapevolezza e quindi una responsabilità. Questo ci dovrebbe far riflettere singolarmente su noi stessi e su chi ci è vicino, non con uno sguardo negativo ma con l’idea di poter creare una rete tra tutti noi, per abbattere dei muri invisibili che abbiamo costruito. Forse così possiamo riuscire a creare una comunità, sotto il segno della CRISI.
Essere capaci di fare diventare la crisi uno strumento che porti crescita
surfare sulla crisi 🏄🏻♂️
la crisi genera sempre un cambiamento!
T crommy
/CARLO
Quando avevo 16 o 17 anni, in tempi di pieno liceo, ricordo l’Accademia come un sogno, un rifugio in cui andare il pomeriggio per non studiare la noiosissima matematica a cui dovevo rendere conto.
L’ Accademia di Belle Arti di Napoli.
Accademia di belle arti.
Guarda come ti riempie la bocca.
Accademia di Belle Arti di Napoli.
Corso di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Una di quelle cose che quando la pronunci senti la lingua battere sui denti e sul palato ad ogni lettera.
Era così che doveva andare.
Cinque anni di Accademia, poi tre di sperimentale e dopo il mondo.
Poi il covid, le lezioni a distanza e tutto il resto.
Gli ostacoli, tanti, e la voglia di risolverli, la voglia di muoversi sempre anche se per farlo bisogna sacrificarsi un po’.
Prendere a piene mani da questo sogno, fare referenziato poi consulta poi collaborare con le 150 ore, tutto per cercare di prendere più acqua possibile con le nude mani come il bambino della leggenda legata a Dionige.
Ho scavato abbastanza in fondo, prof?
Soffro, soffro molto degli asti con il prossimo.
Come se il mondo non fosse perfetto.
Come se le persone non fossero nate solo per sorridersi e spalleggiarsi contro la natura e la morte e il tempo che passa e tutte quelle cose di cui non si può fare a meno.
La locuzione “Atto d’amore” mi piace tanto, soprattutto se ci metti vicino la parola “Crisi”.
Significa che tanta volontà di marciare in una direzione, a volte contraria, si accompagna ad un amore profondo, per ogni pezzo di marmo, per ogni gradino, ogni finestra, ogni occhio.
La mia professoressa di filosofia al liceo diceva che “Crisi” significa “Cambiamento”.
Grazie per questo spazio.
Proprio come il nostro in H
Ho sbagliato David, ma pur sempre una replica dei 16 è ❤️
Questo è un atto d’amore
Questo è un atto d’amore
Da design della comunicazione è tutto. A voi la linea
Per cambiare realmente bisogna partire dalle piccole cose: liberare il nostro punto d’incontro per eccellenza, affinché diventi di nuovo di proprietà di noi student*
#freegiardino
motore!
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Questo è un atto d’amore
È incredibile quanto la segreteria dia questa sensazione di ostacolo il più delle volte che ci si ha che fare, sono al terzo anno in cui per qualche sorta di problema tecnico col sito o simili devo fisicamente portarmi lì a sistemare questioni legate all’ISEE o alle tasse scolastiche. Ho scoperto che non è un MIO problema apparentemente, perché attraverso gli anni diversa gente si è trovata in situazioni simili e onestamente non biasimo chi decide di fare la rinuncia agli studi in queste condizioni, in cui sembra che istituzione e insegnanti facciano del loro meglio per darti contro
❤️
❤️❤️❤️
la stampa dell’ultimo minuto !!
Questo è
Noi siamo e saremo la CRISI!!!
Credo che a questa domanda possano rispondere di si solo coloro che non hanno davvero una passione per ciò che fanno (o forse l’idea anche di cambiare il futuro)
Che faccia ha l’accademia ???
anche le ragazze di pittura vivono la crisi!
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Forza Napoli
le emozioni e sensazioni che provo ogni giorno da quando sono nata sono state messe su carta, sulla fanzine. adesso mi sento parte di qualcosa con persone che condividono IL sentimento di urgenza che sento anche io, che figo
non importa quanto grande un numero possa essere, non riuscirà mai a contenere le ✨scintille✨ che sento e provo quando attraverso ogni giorno l’accademia.
e ogni definizione numerica o verbale che trovo, muta con ogni nuovo incontro con qualcos’altro o qualcunx altrx. 🔮
mentre ognuno di noi è intento in qualcos’altro ;
cura collettiva
incontrare e farsi incontrare
poi può essere per un’ora o per mezzo secolo,
poco importa
aspettiamo i vostri book pieni di crisi
Qui non prende
La comunità è movimento, flusso, onda. 🌊
5 persone che mangiano sopra le scale o 5 persone che creano un nuovo pensiero insieme?
“secondo me ci serve un santino”
È sufficiente un elenco di numeri e dati per definire l’accademia e l’intera sua comunità?
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Aspettiamo solo te 🌌
rivoluzione dolce

“Una volta entrato, la familiare luce della finestra mi accolse in un tiepido abbraccio. Camminando verso il fondo dell’aula, riuscivo già a sentire il vociare che ormai sembra aver quasi impregnato le pareti, il soffitto, il pavimento, nonostante fosse ormai vuota già da un’ora. Chissà quanti avevano sfiorato quello stesso tavolo su cui ora lasciavo scivolare la mia mano, o di quanti bianchi diversi sia stato il muro che ora riempiva il mio sguardo. Mi sentivo, in un infinito istante, respirare all’unisono con migliaia di volti.”
Un numero è solo uno strumento. Semplifica ciò che altrimenti sarebbe indescrivibile, accomuna ciò che altrimenti sarebbe paradossalmente incompatibile e coeso. E in questo luogo, ogni mattonella è fatta di tutti i passi che ogni giorno, da sempre, l’attraversano.
“Conoscere smetterà di essere uno strumento di aggressione e dominio, e avrà a che vedere con il bisogno di ascoltare e di integrarsi.
Non saprei dire il perché, ma sarà nomade, un’intelligenza nomade. Non avrà una casa, ma molte case. Tutte sarà capace di abbandonarle.
Credo che sarà diffusa, e non concentrata in alcuni luoghi deputati all’intelligenza. Sarà collettiva e non individuale.
Mi aspetto che sarà un’intelligenza capace di grande memoria e grande visione: nei momenti più belli, le due cose coincideranno.
So che sarà un’intelligenza emotiva, non nel senso che scoppierà a piangere ogni tre minuti, ma nel senso che lavorerà a partire dalle emozioni. Si muoverà cercando di processare le vibrazioni che, attraverso le emozioni, riceverà dal mondo. Così, essere intelligenti coinciderà con la capacità di registrare il mondo, di sentirlo.”
Alessandro Baricco
L’Accademia (come il mondo) è una repubblica fondata sull’amore
No, i numeri tolgono agli umani quello che sono veramente, creature complesse con mille sfaccettature che è impossibile rinchiudere in un numero
I numeri possono essere utili per descrivere la struttura dell’accademia, ma non la sua comunità. Secondo me può essere definita dal livello di empatia, sensibilità, cura che ogni artista ha nei confronti del prossimo.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Poseidone incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio;
senza di lei, mai ti saresti messo sulla via.
Nulla di più ha da darti.
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Si può definire l’indefinibile?
forse infondo siamo tutti un po’ dei pazzi geniali uniti da un unica passione ❤️🔥
Siete dei pazzi geniali solo per la pazienza nel contare tutto ciò che c’è in Accademia

Questi dati sono solo il pretesto per guardare oltre a ciò che vediamo .
Siamo in un tempio dove l’arte è la necessità di 4000 persone di diventare degli artisti ,la soluzione per guardare al di là , oltre , è quella di guardare affianco a noi , nel confronto , di abbattere quella soglia che c’è tra due o più individui. Viviamo una situazione di crisi perenne
E ognuna di essa porta ad una rinascita di una nuova crisi che assume la consapevolezza della precedente . Il primo passo è verso noi stessi .
I dati non bastano a definirci l’accademia è il contenitore dell’esigenza di fare arte, una necessità di esprimersi, e superarsi, affrontare i propri limiti e mettersi in gioco.
Prendere consapevolezza di sé anche in relazione a quello che ti circonda, alla miriade di cose che ci girano in torno. Avere consapevolezza di sé nel senso di ampliare il proprio sguardo e di vedere ciò che si nasconde sotto il velo stagnante d’acqua e di iniziare a immergersi nelle profondità di se stessi.
ma è proprio questo che non capisco: se i miei simili riescono a sopravvivere senza uccidersi, senza impazzire, conservando il loro interesse per i partiti politici, non cadendo in balia dello sconforto, perseguendo con animo risoluto la lotta per l’esistenza, posson essere realmente genuine le loro pene? Sbaglio se penso che questi individui son divenuti degli egoisti così inveterati, e talmente convinti della normalità del loro tenor di vita, che non hanno dubitato di sé un solo istante? Se tale è il caso, le loro sofferenze dovrebbero esser facili da sopportare: sono la sorte comune degli esseri umani, e forse la migliore che ci si possa augurare.
~Lo squalificato

No. L’accademia crea artisti, e come tali non possono essere racchiusi in dati o numeri. L’Artista è un sognatore e non può essere legato a delle catene che gli impone la società; poichè l’artista ha una visione a 360°. Quindi sintetizzare l’Accademia in dati non definisce il vero significato di essa.
L’obiettivo dell’arte non è una scarica momentanea di adrenalina, come fa lo sport, ma la rigenerazione della nostra anima attraverso uno stato di meraviglia e contemplazione, che può durare tutta la vita.
(Fabrizio Caramagna)
Penso che sarebbe bello, riuscire a costruire insieme, tanti modi diversi per poterci rigenerare. Forse no, non bastano, questi dati, ma forse l’importante è fornire delle modalità di raccolta, in continuo cambiamento, come dei circuiti sempre aperti, in modo tale da poter aggiungere ogni volta che se ne crea la possibilità, una raccolta di dati, emozioni e sensazioni, da parti di ogni artista che attraversa questo luogo.
Non bastano assolutamente questi numeri, l’accademia è un luogo dove fa parte una comunità di 4000 e passa artisti. Di conseguenza parliamo di un posto dove poter allenare una sensibilità che solo l’artista ha, ed è quella necessaria per capire comprendere, modificare e portare cambiamenti, un evoluzione della società.

Riscrivo.. un commento mandando a ciò che ho scritto.
La crisi a forma di Y = incrocio, perché..
Dove Ogni scelta, ogni bivio ti porta su una strada lasciandone altre. Crisi a Y a (incrocio).
Non dobbiamo essere massa, bisogna avere consapevolezza di chi siamo in mezzo agli altri
Sento che la cosa che ci accomuna e che abbiamo in fondo anche se con tante sfumature diverse lo stesso sogno, vivere di/per l’arte.♥️
Penso che non sia misurabile la l’emozione che ci dona l’accademia e la sua comunità, è un continuo flusso di coscienzE (intese come idee, stili di vita, pensieri e passione) che non è possibile racchiudere in un numero
No,l Accademia dovrebbe essere un luogo dove coltivare le proprie passioni.Servirebbe un pò di interessamento da parte dei docenti perché il nostro sembra un pò un percorso da autodidatta
Un cavallo convinto di essere un unicorno farebbe gli stessi due errori: credere di essere un’altra creatura e per giunta una creatura che non esiste.
(Alessandro Baricco)

Wow ❤️ bellissimo ❤️
Ad impatto, sembra una Y rossa a sfumatura gialla.
Bello🥰🤗
No, mi piace l’idea che l’accademia è il rifugio di noi sognatori.
È sufficiente un elenco di numeri e dati per definire l’accademia e l’intera sua comunità?